come scegliere un ETF

Quali Parametri Guardare: Come Scegliere l’ETF Migliore

Dopo aver capito cosa sono gli ETF e quali sono le principali differenze tra ETF e fondi comuni, potresti pensare di volerli includere nella tua strategia di investimento. Ma non basta sapere cosa sono per investire con consapevolezza. Davanti alla vastissima offerta di ETF disponibili, la vera domanda diventa: come scegliere un ETF tra i tanti? Non esiste un “ETF migliore” in assoluto, ma esiste quello più adatto ai tuoi obiettivi. Per fare una scelta informata, è fondamentale andare oltre il nome e il benchmark e analizzare alcuni parametri chiave. Oggi, vedremo insieme quali sono questi parametri e perché sono importanti per guidarti nel processo su come scegliere l’ETF in linea con le tue esigenze.

Non Tutti gli ETF Sono Uguali: Perché Imparare a Scegliere

A prima vista, tutti gli ETF che replicano lo stesso indice (ad esempio, un ETF sull’indice S&P 500) potrebbero sembrare identici. Dopotutto, il loro obiettivo è semplicemente replicare la performance di quel benchmark. Tuttavia, guardando più da vicino, emergono differenze sostanziali tra diversi ETF che seguono lo stesso indice. Queste differenze, spesso legate ai costi, al modo in cui replicano l’indice, o alla loro liquidità, possono avere un impatto significativo sui rendimenti finali che l’investitore otterrà nel tempo. Imparare come scegliere un ETF significa proprio saper identificare questi fattori distintivi per selezionare lo strumento più efficiente e adatto alle proprie esigenze.

I Parametri Fondamentali da Considerare Quando Scegli ETF

Decidere come scegliere un ETF richiede di andare oltre il semplice nome dell’indice replicato e di esaminare attentamente alcuni dati tecnici che descrivono il funzionamento, l’efficienza e le caratteristiche. Questi parametri, spesso riassunti nelle schede informative (come il KIID) e sui siti dei gestori, sono la chiave per confrontare strumenti simili e individuare quello più adatto a te.

Tra i parametri fondamentali da analizzare troviamo: il Costo (TER), la Differenza di Tracking, il Metodo di Replicazione, la Liquidità, la Dimensione del Fondo, la Valuta e la Politica dei Dividendi.

Vediamo insieme cosa significano questi parametri e perché sono importanti nel processo su come scegliere un ETF.

Immagine tratta dal sito di iShares

Il Costo (Expense Ratio Total – TER)

Uno dei parametri più importanti da considerare come scegliere un ETF è il costo, espresso principalmente tramite il Total Expense Ratio (TER). Il TER è una percentuale annua che rappresenta la somma di tutte le spese operative del fondo (commissioni di gestione, spese amministrative, ecc.). Questo costo viene detratto automaticamente ogni giorno dal valore del fondo e incide direttamente sul tuo rendimento finale.

Un TER basso è generalmente preferibile, perché significa che una porzione minore del rendimento del fondo viene erosa dalle spese. Gli ETF, specialmente quelli a gestione passiva, sono noti per avere TER generalmente molto più bassi rispetto ai fondi comuni a gestione attiva.

Guardando l’esempio dell’iShares Core MSCI World UCITS ETF (IWLE) che abbiamo visto qui sopra, puoi notare che il Total Expense Ratio è indicato come 0,30%. Questo significa che ogni anno, lo 0,30% del valore del tuo investimento in questo specifico ETF viene utilizzato per coprire le spese operative del fondo.

È fondamentale confrontare il TER tra ETF diversi che replicano lo stesso indice, poiché anche piccole differenze percentuali possono avere un impatto significativo sui rendimenti a lungo termine, grazie all’interesse composto.

La Differenza di Tracking (Tracking Difference)

Mentre il TER ti dice quanto costa gestire l’ETF, la Differenza di Tracking (Tracking Difference) ti dice quanto l’ETF è riuscito a performare diversamente dal suo indice di riferimento in un dato periodo. In altre parole, è la differenza tra il rendimento del benchmark e il rendimento effettivo dell’ETF.

Una Differenza di Tracking negativa (l’ETF ha reso meno dell’indice) è normale e attesa, perché include i costi (TER) e altre piccole inefficienze (come le tasse sui dividendi). L’obiettivo è trovare un ETF con una Differenza di Tracking il più vicino possibile allo zero (o il meno negativa possibile), perché significa che replica molto fedelmente l’indice al netto dei costi.

È importante non confondere la Differenza di Tracking con il Tracking Error. Il Tracking Error misura la volatilità o la consistenza della differenza di tracking nel tempo, indicando quanto le variazioni giornaliere o settimanali dell’ETF si discostano da quelle dell’indice. Una bassa Differenza di Tracking è solitamente l’obiettivo primario per un investitore a lungo termine, perché impatta direttamente sul rendimento finale.

Nell’esempio dell’iShares Core MSCI World UCITS ETF (IWLE) il grafico di performance (“Rendimenti” con “Rendimento totale (%)” vs “Benchmark (%)”) mostra visivamente questa differenza di tracking anno per anno. Puoi notare come il rendimento dell’ETF (linea blu/barra scura) segua da vicino quello del Benchmark (linea/barra chiara), ma sia leggermente inferiore nella maggior parte degli anni – quella piccola differenza è la Differenza di Tracking annua.

Il Metodo di Replicazione (Fisica o Sintetica)

Per seguire un indice, un ETF deve possedere o simulare le performance dei titoli che compongono quell’indice. Esistono due metodi principali di replicazione:

  • Replicazione Fisica: In questo metodo, l’ETF acquista fisicamente i titoli che compongono l’indice, solitamente nelle stesse proporzioni dell’indice stesso (questa è la replicazione fisica completa). Per indici molto ampi (con centinaia o migliaia di titoli), il gestore potrebbe usare la replicazione fisica campionaria o a ottimizzazione: acquista solo un campione rappresentativo dei titoli dell’indice, cercando di ottenere un rendimento il più simile possibile. Nell’esempio dell’iShares Core MSCI World UCITS ETF (IWLE), hai visto che la Struttura del prodotto è “Fisico” e la Metodologia è “Ottimizzazione”. Questo significa che l’ETF detiene fisicamente i titoli, ma utilizza una strategia di campionamento ottimizzato invece di comprare ogni singolo titolo dell’indice MSCI World.
  • Replicazione Sintetica: In questo metodo, l’ETF non possiede fisicamente tutti i titoli dell’indice. Utilizza strumenti finanziari derivati, come gli swap, stipulando un accordo con una controparte (solitamente una grande banca d’investimento). L’ETF riceve dalla controparte il rendimento dell’indice, pagando in cambio il rendimento di un paniere di titoli che possiede (solitamente diverso dall’indice). Questo metodo può essere molto efficiente nel replicare l’indice, ma introduce un rischio di controparte: il rischio che la banca con cui è stato stipulato lo swap non sia in grado di pagare.

La scelta tra fisica e sintetica dipende da vari fattori legati all’indice replicato e alle preferenze del gestore. La replicazione fisica (anche ottimizzata) è spesso considerata più trasparente e con minor rischio di controparte rispetto alla sintetica.

La Liquidità

Quando si decide come scegliere un ETF, un fattore pratico da considerare è la sua Liquidità. Poiché gli ETF sono negoziati in borsa come le azioni, la liquidità si riferisce a quanto facilmente e velocemente puoi comprare o vendere un numero elevato di quote di quell’ETF sul mercato, mantenendo il prezzo vicino al suo valore reale.

Un ETF si considera liquido quando:

  • Ha elevati volumi di scambio giornalieri: Tanti investitori comprano e vendono attivamente quell’ETF ogni giorno.
  • Ha uno spread denaro-lettera (bid-ask spread) ridotto: La differenza tra il prezzo massimo che un acquirente è disposto a pagare (prezzo “denaro” o “bid”) e il prezzo minimo che un venditore è disposto ad accettare (prezzo “lettera” o “ask”) è molto piccola.

Una buona liquidità è vantaggiosa per l’investitore perché riduce i costi impliciti legati allo spread (minore è lo spread, minore è il costo di transazione) e rende più facile entrare e uscire dalla posizione velocemente al prezzo desiderato.

La liquidità di un ETF non dipende solo dal volume di scambi sul mercato, ma anche dalla liquidità dei titoli sottostanti che compongono l’indice. Gli ETF sugli indici più importanti e con molti asset in gestione tendono ad essere molto liquidi.

Puoi trovare informazioni sui volumi di scambio e sullo spread nelle piattaforme di trading online e sui siti specializzati in dati su ETF.

La Dimensione del Fondo

Quando si valuta come scegliere un ETF, un altro dato che gli investitori considerano è la Dimensione del Fondo, espressa solitamente in termini di Asset Netti Gestiti (Net Assets). Questo numero rappresenta il valore totale degli investimenti detenuti dall’ETF.

Una dimensione del fondo elevata, come gli EUR 1.058.398.733 (dato al 08/05/2025) che abbiamo visto per l’iShares Core MSCI World UCITS ETF (IWLE), indica che l’ETF ha attratto una notevole quantità di capitale da parte degli investitori.

Perché considerare la dimensione?

  • Stabilità e Probabilità di Sopravvivenza: I fondi più grandi sono generalmente più redditizi per il gestore e quindi meno a rischio di essere chiusi o liquidati (un evento che, seppur gestito per tutelare l’investitore, può comportare piccoli disagi).
  • Liquidità Correlata: Spesso, ma non sempre, una maggiore dimensione del fondo è correlata a una maggiore liquidità sul mercato, poiché ci sono più investitori che comprano e vendono quote.
  • Leggere Economie di Scala: In alcuni rari casi, fondi molto grandi potrebbero beneficiare di leggere economie di scala che si riflettono (indirettamente) nei costi, anche se il TER rimane l’indicatore principale.

Un fondo di dimensioni ridotte non è necessariamente un “cattivo” ETF, ma uno molto grande offre spesso una maggiore tranquillità in termini di continuità e, potenzialmente, liquidità.

La Valuta di Negoziazione e la Valuta del Benchmark

Quando si guarda un ETF, si incontrano spesso diverse valute, e capire la differenza è importante. I due concetti principali sono:

  1. Valuta di Negoziazione (o di Quotazione): È la valuta con cui compri e vendi le quote dell’ETF su una specifica borsa valori. Ad esempio, l’iShares Core MSCI World UCITS ETF (IWLE) è quotato e negoziato in EUR sulla Borsa Italiana (come hai visto nei dati “Valuta della serie: EUR”). Questo significa che lo compri e lo vendi usando Euro.
  2. Valuta di Base del Fondo / Valuta del Benchmark: È la valuta in cui sono denominati gli asset che l’ETF possiede (o simula) e/o la valuta in cui è calcolato l’indice di riferimento. L’indice MSCI World, ad esempio, è calcolato in USD (dollari USA), e gli asset dell’ETF che lo replica sono principalmente in dollari o altre valute non-Euro. Nell’esempio dell’IWLE, hai visto “Valuta di base: USD” e “Indice benchmark: MSCI World Net TR Index” (il cui indice è calcolato in USD).

Perché è importante?

Perché se investi in un ETF quotato in Euro (Valuta di Negoziazione) ma che replica un indice in Dollari (Valuta del Benchmark), il tuo rendimento finale sarà influenzato non solo dalla performance dell’indice, ma anche dall’andamento del tasso di cambio EUR/USD. Se il Dollaro si rafforza contro l’Euro, il tuo investimento in dollari (l’indice replicato) varrà di più in Euro, e viceversa se il Dollaro si indebolisce.

La maggior parte degli ETF sono “non-hedged” (non coperti dal rischio cambio), il che significa che sei esposto/a alla fluttuazione valutaria. Esistono anche ETF “hedged” che cercano di neutralizzare il rischio cambio usando derivati, ma hanno costi aggiuntivi (TER più alto) e una maggiore complessità.

Nella maggior parte dei casi, per investimenti a lungo termine su indici globali, il rischio cambio tende a bilanciarsi nel tempo, e gli ETF non-hedged (più economici) sono spesso preferiti. Ma è fondamentale essere consapevoli di questa esposizione valutaria.

La Politica dei Dividendi (Accumulazione vs Distribuzione)

Gli investimenti detenuti da un ETF (azioni, obbligazioni) possono generare proventi, come dividendi dalle azioni o cedole dalle obbligazioni. La Politica dei Dividendi di un ETF stabilisce cosa fa il gestore con questi proventi. Ci sono due approcci principali:

  • ETF ad Accumulazione (Acc): Questi ETF reinvestono automaticamente i dividendi o gli interessi ricevuti direttamente all’interno del fondo. Il valore del fondo (e quindi il NAV per quota) cresce di conseguenza. L’investitore non riceve pagamenti in contanti, ma vede aumentare il valore delle sue quote. Questo approccio è spesso preferito per gli investimenti a lungo termine, poiché sfrutta l’interesse composto senza dover gestire reinvestimenti manuali.
  • ETF a Distribuzione (Dist): Questi ETF distribuiscono periodicamente i proventi ricevuti (trimestralmente, semestralmente, annualmente) direttamente agli investitori sotto forma di pagamento in contanti. Nell’esempio dell’iShares Core MSCI World UCITS ETF (IWLE), hai visto “Utilizzo dei rendimenti: Distribuzione” e “Frequenza di distribuzione: Trimestrale”. Questo significa che l’IWLE distribuisce i dividendi ogni tre mesi.

La scelta tra accumulazione e distribuzione dipende dalle tue preferenze (vuoi reinvestire automaticamente o ricevere liquidità?) e, in alcuni Paesi, può avere implicazioni fiscali diverse. Per l’interesse composto a lungo termine, l’accumulazione è solitamente più efficiente.

Dove Trovare Queste Informazioni (Oltre l’Esempio Visivo)

Abbiamo analizzato i parametri chiave che ti guidano su come scegliere un ETF. Ma dove puoi trovare concretamente tutti questi dati per i vari ETF disponibili sul mercato?

Come abbiamo visto nell’esempio visivo qui sopra, il sito web del gestore dell’ETF (come iShares, Amundi, Vanguard, Xtrackers, ecc.) è una fonte primaria e affidabile. Ogni gestore fornisce schede prodotto dettagliate per i propri ETF.

Altre fonti fondamentali e ufficiali includono:

  • Il KIID (Key Investor Information Document): Un documento standardizzato di poche pagine che riassume le caratteristiche principali dell’ETF, inclusi costi, profilo di rischio e rendimenti passati. È obbligatorio e facilmente reperibile.
  • Il Prospetto Completo: Un documento molto più dettagliato del KIID, contenente tutte le informazioni legali e operative dell’ETF.
  • Piattaforme di Screening e Comparazione ETF: Esistono numerosi siti web specializzati (come JustETF, Morningstar, Bloomberg, ecc.) che raccolgono dati su migliaia di ETF e offrono strumenti potenti per cercare, filtrare e confrontare gli ETF in base a tutti i parametri che abbiamo discusso. Queste piattaforme sono strumenti preziosi per la ricerca.

È buona pratica consultare più fonti per confrontare i dati e avere un quadro completo prima di prendere una decisione di investimento.

Riassumendo: Il Tuo Processo per Come Scegliere ETF

Dopo aver analizzato i parametri fondamentali, potresti chiederti come scegliere concretamente un ETF tra i tanti disponibili per un dato indice. Ecco un semplice processo che puoi seguire:

  • Definisci il tuo obiettivo di investimento: Capisci cosa vuoi replicare. Vuoi un indice azionario globale, un indice obbligazionario di un certo tipo, un settore specifico? Questa è la base della tua scelta.
  • Identifica gli ETF che replicano quell’indice: Usa una piattaforma di screening o il sito di un broker per trovare tutti gli ETF disponibili che seguono l’indice che hai scelto.
  • Confronta i candidati basandoti sui parametri chiave: Per gli ETF che replicano lo stesso indice, confronta i parametri che abbiamo discusso: cerca il TER più basso, una buona (bassa) Differenza di Tracking storica, un metodo di replicazione con cui ti senti a tuo agio, una buona liquidità e una dimensione del fondo adeguata. Considera anche la politica dei dividendi in base alle tue esigenze.
  • Trova le informazioni necessarie: Utilizza le fonti affidabili che abbiamo menzionato (sito del gestore, KIID, piattaforme specializzate) per raccogliere i dati sui parametri per ciascun ETF che stai considerando.
  • Scegli quello che meglio si allinea ai tuoi criteri: Basandoti sul confronto dei parametri e le tue priorità, seleziona l’ETF che ritieni sia il più efficiente e adatto al tuo piano di investimento.

Seguire questo processo ti aiuterà a fare una scelta più consapevole e informata, andando oltre la superficie e analizzando i fattori che contano realmente per la performance a lungo termine del tuo investimento in ETF.

Conclusione

Abbiamo visto che sapere come scegliere un ETF va oltre la semplice identificazione dell’indice che si vuole replicare. È un processo che richiede di analizzare parametri fondamentali come il TER, la Differenza di Tracking, il metodo di replicazione, la liquidità, la dimensione del fondo, la valuta e la politica dei dividendi.

Non esiste un ETF universalmente “migliore”, ma esiste quello più adatto ai tuoi specifici obiettivi e alla tua strategia di investimento. Dedicare tempo all’analisi di questi parametri, utilizzando le fonti affidabili a disposizione (siti dei gestori, KIID, piattaforme di screening), ti permette di fare una scelta informata e consapevole.

Investire in ETF può essere un modo efficiente per diversificare, ma la scelta dello strumento giusto all’interno della vasta offerta è un passo cruciale per massimizzare le probabilità di raggiungere i tuoi obiettivi finanziari a lungo termine. Utilizza le informazioni e il processo che abbiamo descritto come punto di partenza per le tue ricerche.

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